Ovvero, se nasci in una famiglia dove la musica si mangia a colazione, il gioco è fatto.
Aveva solo cinque anni quando, da autodidatta, provò l'ebbrezza del suo primo palcoscenico al Centro Adolescere di Voghera.
A dieci l'ingresso alla Civica Scuola di Musica vogherese "Giuseppe Sacerdoti" dove ebbe come insegnanti Franco Lauria, poi Marco Scacchetti. Nel 2002 diventa allievo del maestro Stefano Borin e la sua continua e rapida evoluzione gli consente di tentare con successo le selezioni per frequentare la prestigiosa scuola privata bresciana "Cambiomusica" dei maestri Antonio ed Alfredo Golino (notissimo jazz man il primo, mentre il figlio Alfredo vanta collaborazioni con artisti di grande successo come Mina, Renato Zero, Pino Daniele, Pausini, Ramazzotti, oltre ad un Grammy Award nel 2001).
In quel clima artistico Marco forgia la sua personalità di batterista di rango.
Nel frattempo, sul piano delle esperienze musicali, non si nega alcuna avventura: nel 1999 debutta con gli Ivory Gates, poi Lost Dimension (power metal), quindi i Black Magic (principale tributo agli Slayer), gli Extinction (trash metal), gli Zero (tributo agli Smashing Pumpkins), i Pointbreak (rock covers), i The Rox (hard & street rock covers), i Kelevra (black metal).
Nel 2003 entra nel gruppo avantgarde-death metal "Necroart" con i quali realizza due full lenght albums, distribuiti anche all'estero, e partecipa a rassegne di rilievo con gruppi notissimi quali Entombed, Dark Funeral, Arcturus, Vader, Impaled Nazarene.
Dal 2005 è il batterista degli "Axtra", tributo italiano ai Megadeth, con concerti in tutta Italia, e poi Germania, Inghilterra, Belgio ed Olanda.
Nel 2007 contamina il suo percorso artistico con lo ska-punk, unendosi agli "Ashpipe"; con loro realizza il full lenght album "Waiting For Waves" (2008), distribuito dalla casa discografica tedesca Diffidati Records, che conferma e amplifica il successo dei numerosi concerti tenuti in Germania.
Nel 2009 registra il primo cd del gruppo death milanese "Shrivel"; collabora anche con diversi gruppi come session drummer, fra i quali i "Doctor Cyclops" (seventies rotten rock) mentre nel 2010 nasce il nuovo progetto "Critical Acclaim" tributo al gruppo americano Avenged Sevenfold, per il momento unico in Italia.
La formazione familiare, il talento naturale, le proprie band.
In questo variegato orizzonte ci stanno le stagioni o le apparizioni, a volte solo estemporanee, con la "Rondoband".
Lì Marco ritrova il suo nido, i pezzi ed i ritmi che hanno fatto la storia della cantina di casa ed è una manna vederlo rilasciare in piena scioltezza tutto quello che la maturità gli consente di trarre dalla sua valigia musicale. Scampoli di vita che riannodano il destino.
Una rifulgente riserva di potere vitale, un alfabeto essenziale, una musica dove le note sembrano diventate nervi e muscoli, esattezza e anima.
Una compostezza persino ieratica dietro i suoi tamburi. Marco mostra tutta l'espressività dei suoi anni verdi, l'allusione che, quando occorre, sa sostituire alla forza; una disinvoltura e una sicurezza quasi irridente, a dimostrazione di una classe superiore.
Per papà Graziano e la sua allegra brigata rappresenta un accompagnatore superbo, un metronomo impietoso, per scansioni sempre perfettamente chiare.
Marco fa parte di quella generazione che ha cercato le vertigini della musica ad ampio spettro, non negandosi alcuna frontiera, dal rock al metallo; sfugge ancora alle definizioni, gli inizi tradizionali, le varie folgorazioni ma non ancora l'esperienza fondamentale.
E' ancora il percorso di un musicista curioso, insaziabile, che ha imparato ad essere padrone assoluto di piatti e tamburi, a fornire la griglia ritmica, la quadrettatura sulla quale gli altri musicisti possono disegnare senza alcun tentennamento.