Una delle novità della stagione 2011.
Entrata nella band in punta di piedi, a passi felpati, uno scricciolo in un cenacolo di senatori.
Ma ha lasciato il segno fin dal debutto, con temperamento e passionalità.
Corroborata com'è dalle tante esperienze che ne hanno forgiato ed arricchito la personalità artistica; dal piano bar alle balere, dalle piazze alle sale d'incisione, dalle comparsate radiofoniche a quelle televisive, Katia ha attraversato i generi, scavalcato le barriere, anche solo per mera curiosità: dal folk al liscio, dal pop melodico all'hard rock.
Viaggi da cui torni con la consapevolezza di cosa davvero sia la musica nel suo orizzonte più largo; come lembi di terra, luoghi di incontro, scambio tra mondi e culture.
D'altra parte le stagioni di formazione passano anche attraverso questi guadi.
E senza scelte e sperimentazioni coraggiose non vai da nessuna parte.
Desideri ricercati, come spiragli che entrano da una finestra.
Spesso sono ancora riconoscibili i diversi piani di ricerca, ma a dominare sono integrità ed autenticità, una forza ed un entusiasmo che non appaiono mai di circostanza.
Quello che conta davvero è l'impegno emotivo nei confronti delle parole che si cantano.
L'originalità e la libertà d'interpretazione sono sguardi variegati che si riversano con sicurezza sulla scena.
Katia fa parte di questo mondo che racconta e vi si muove con scioltezza, in lei non vi è nulla di artefatto; è una voce vera e reale come la lingua che rappresenta, perché è la voce di una donna che ha qualcosa da dire e da dimostrare.
L'evoluzione di queste due ultime stagioni ne è la dimostrazione più tangibile e pezzi che sono diventati classici irrinunciali del repertorio Rondoband come Piece of my heart o Ti sento sono la dimostrazione di quel che si sta dicendo di lei.
Grinta e calore, versatilità e duttilità. Un innesto perfettamente riuscito che segnerà il presente ed il futuro di questa band.
La band vista da un amico