Graziano Binda
(il chitarrista)
E' rimasto aggrappato alla sua musica con la tenacia e l'ipnotizzante carisma di una mantide religiosa, deciso a dare il meglio di sé, senza cedimenti.

Crediamo di conoscerli ormai come le nostre tasche questi ragazzi, di saperci muovere nei vertiginosi meandri della loro musica, ma, ancora oggi, è un Graziano che continua a stupirci con la raffinatezza dei suoi arrangiamenti, dentro e fuori dai binari canonici, che smonta e ricostruisce guardando al permanere della memoria e dentro ai personaggi che ne hanno fatto la storia. Non un banale flash back.

Un mix di note e al centro il suo talento, quella capacità di attraversare gli stili con un timbro inconfondibile. Come una scossa elettrica, un vortice di musica, una botta d'energia.

Quando i musicisti hanno la capacità di essere solisti ma anche un corpo unico con il proprio gruppo.

L'effetto è quella che dà l'arte nei suoi momenti di grazia: accendere una luce. Come un lampo, un'illuminazione su un'epoca che "è il nostro tempo, il nostro mondo".

Un tempo che per Graziano prende le mosse nel 1964, a soli 11 anni, quando rimane folgorato da quel cambiamento radicale rappresentato dal sound dei primi 45 giri di Beatles e Rolling Stones; da lì alle prime lezioni di chitarra il passo è breve e la strada ormai tracciata.

Dopo aver imparato le basi della tecnica dello strumento ed aver rinunciato al solfeggio alla quarta pagina del libro, cosa che succederà negli anni a venire almeno altre quattro o cinque volte, cominciano le esibizioni dal vivo: sagre, locali e feste dei coscritti (erano i tempi in cui la paga si misurava nell'ordine delle 5.000 lire a sera ).

I primi complessi hanno nomi come "I Proibiti", "The Vibrations" (Le Vibrazioni, pensa un po' ...), "I Figli del Sole".

Nel 1975 è la volta del gruppo "Piero, Ezio & Tino" con musicisti di tutto rispetto quali Piero Cairo, Ezio Gray, Tino Negri, Roberto Ferracin e Cece Chiesa.

Dal 1978 al 1980 in tour in Italia e all'estero prima con Iva Zanicchi e poi con Drupi.

Successivamente, fino al 1985, approda nella band di Bruno d'Andrea; sono le stagioni delle maxi discoteche e Graziano porta la sua chitarra anche sul palcoscenico della Bussola di Focette.

Poi l'abbandono, la disillusione e la vendita di tutti gli strumenti, compresa una Stratocaster del '63.

Una pausa durata quindici anni fino alla riapparizione in trio con Pino Veronesi e Giò Fascella.

Infine il ritorno a casa, con gli amici di una vita: la Rondoband. Perché stare insieme è sembrata la cosa più giusta da fare.


La band vista da un amico